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AIUTO PER LA FAMIGLIA | ESSERE GENITORI

Aiutare un figlio ad affrontare la pubertà

Aiutare un figlio ad affrontare la pubertà

LA SFIDA

Sembra passato un giorno da quando tenevate fra le braccia vostro figlio appena nato. Ora invece siete davanti a un preadolescente. È ancora un bambino, è vero, ma sta per intraprendere la strada verso l’età adulta: la pubertà.

Come potete aiutare vostro figlio o vostra figlia ad affrontare questo periodo destabilizzante e a volte traumatico che porta alla maturità sessuale?

COSA DOVRESTE SAPERE

La pubertà inizia a età diverse. Può manifestarsi già a 8 anni ma anche a 14-15 anni. “La fascia d’età in cui normalmente si manifesta la pubertà è ampia”, dice il libro Letting Go With Love and Confidence.

La pubertà può generare insicurezze. Gli adolescenti si preoccupano molto dell’impressione che possono dare. “Il mio aspetto e il mio comportamento diventarono un problema per me”, ricorda il giovane Jared. * “Quando stavo con gli altri mi chiedevo se mi considerassero strano”. La fiducia in sé stessi può crollare ancora di più se si presenta l’acne. “La mia faccia mi sembrava un campo minato”, ricorda Kellie che ha 17 anni. “Mi mettevo a piangere e pensavo di essere orribile”.

Lo sviluppo precoce presenta particolari sfide. Questo vale soprattutto per le ragazze, che potrebbero essere prese in giro per il seno o per le loro forme. “C’è anche il rischio che attirino l’attenzione di ragazzi più grandi, che potrebbero aver già avuto esperienze sessuali”, dice il libro A Parent’s Guide to the Teen Years.

Pubertà non vuol dire maturità. “La stoltezza è legata al cuore del ragazzo”, dice Proverbi 22:15. Questo non cambia con la pubertà. Un ragazzo potrebbe sembrare cresciuto, ma ciò “non significa che sia in grado di prendere decisioni sagge, di comportarsi in modo responsabile, di esercitare autocontrollo o di mostrare un certo grado di maturità”, dice il libro You and Your Adolescent.

COSA POTETE FARE

Parlate della pubertà prima che inizi. Spiegate cosa devono aspettarsi vostro figlio (soprattutto riguardo alle polluzioni notturne) e vostra figlia (soprattutto riguardo alle mestruazioni). A differenza dei cambiamenti graduali della pubertà, queste situazioni si presentano all’improvviso e possono disorientare o addirittura spaventare. Parlate di questo argomento in modo positivo. Fate capire che con la pubertà inizia un processo importante per arrivare all’età adulta. (Principio biblico: Salmo 139:14.)

Non siate evasivi. “Quando i miei mi parlarono della pubertà furono evasivi”, ricorda un giovane che si chiama John. “Avrei preferito un discorso un po’ più diretto”. Alana, di 17 anni, è d’accordo. “Mia madre mi ha fatto capire cosa mi stava succedendo fisicamente”, racconta, “ma avrei voluto un po’ più di sostegno emotivo”. Per quanto possa essere imbarazzante, parlate a vostro figlio di tutto ciò che riguarda la pubertà. (Principio biblico: Atti 20:20.)

Fate domande che stimolino il dialogo. Iniziate parlando di come altri affrontano la pubertà. A vostra figlia potreste chiedere: “Qualche tua compagna ha iniziato a parlare del ciclo? I ragazzi prendono in giro le ragazze che si sono già sviluppate?” A vostro figlio potreste chiedere: “I ragazzi prendono in giro chi non si è ancora sviluppato?” Quando un adolescente parla di come altri affrontano la pubertà, forse gli è più facile esprimere i propri sentimenti e raccontare le proprie esperienze. E quando lo fa, seguite il consiglio che dà la Bibbia: “Ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare” (Giacomo 1:19, CEI).

Aiutate vostro figlio a sviluppare “la saggezza e la capacità di pensare” (Proverbi 3:21). La pubertà non comporta solo cambiamenti fisici ed emotivi. In questa fase un adolescente impara a ragionare, e ciò lo aiuterà a prendere buone decisioni in età adulta. Cogliete questa opportunità per instillare buoni valori in vostro figlio o vostra figlia. (Principio biblico: Ebrei 5:14.)

Non arrendetevi. Molti giovani danno l’impressione di non voler parlare con i genitori della pubertà, ma non fatevi ingannare. “L’adolescente che si finge disinteressato, annoiato, disgustato o che fa finta di non sentire magari è tutto orecchi”, dice il libro You and Your Adolescent.

^ par. 8 In questo articolo i nomi sono stati cambiati.